Una domenica novembrina

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La domenica novembrina comincia con un’alba grigia e umida e una nebbiolina che si alza dalle campagne intrise della pioggia degli ultimi tempi.
Ci svegliamo dentro i nostri piumoni caldi, ma siamo già scalpitanti e vogliosi di uscire fuori e di correre verso il campo: è il giorno!

E’ l’alba del giorno della nostra gara: una frenesia strana si impossessa di noi, un’eccitazione che di colpo ci fa ritrovare svegli. E’ il giorno…… e tra poco accoglieremo i nostri amici, per l’ennesima volta, e magari troveremo nuovi amici…

Il tendone accoglie i primi arrivati con il profumo del caffè e delle torte, il brusio diventa sempre più forte, un’onda che cresce e si moltiplica: noi, il popolo dei boschi, gli arcieri che sfidano qualsiasi tempo per correre dietro alla propria passione.

E questa domenica novembrina dai colori decisamente autunnali non fa eccezione. Per venire da noi si sono mobilitati in tanti, un successo! Non solo dall’Emilia Romagna, ma anche dalla Lombardia, dalla Liguria, dal Piemonte, dalla Toscana.

L’onda cresce, cresce, cresce, fino ad esaurirsi nel momento in cui vengono chiamate le piazzole.
Passi di arcieri sul tappeto di foglie di quercia, un frusciare continuo, voci che si perdono nei boschi, sibili di frecce scoccate e rumori di bersagli colpiti.

Ai due ristori passano facce di arcieri allegre, serie, concentrate, sorridenti. C’è il bambinetto alla sua prima gara, c’è chi è sempre presente, c’è che ricomincia a tirare dopo un periodo di stop dovuto a infortunio, ci sono i campioni, ci sono quelli che vengono per divertirsi… ci sono gli amici!
Arrivano, si fermano e ripartono, come un’onda di marea, via un gruppo, sotto un altro.

Passano le ore, mentre il profumo del pranzo comincia a spandersi intorno. Si preparano i tavoli, si aprono le bottiglie, le prime piazzole cominciano ad arrivare.
Si forma una fila lunga per il ritirare il proprio piatto, si intrecciano i commenti sotto al tendone, positivi o negativi….. positivi per la stragrande maggioranza!

Nell’attesa delle premiazioni, la lotteria con ricchi premi: la gente si accalca intorno al tavolo delle estrazioni, vogliosa di vincere il primo premio, una arco longbow.   Sarà un biglietto rosa a vincere l’ambito premio, che verrà estratto per ultimo. La suspense sale, lo sguardo verso chi tiene in mano un biglietto rosa ed esclama: “E’ il mio, lo sento!”….. è il numero 47…… ed è proprio nelle mani di chi l’aveva dichiarato! Sono molto felice di ciò perché se lo merita e so che avrà cura di quell’arco.

Poi le premiazioni a concludere la giornata, con le acclamazioni dei vincitori e le foto sul podio.

Pian piano la gente se ne va. L’oscurità comincia a calare su di noi che mettiamo in ordine le ultime cose…. C’è un senso di amarezza perché la giornata è finita, ma abbiamo la consapevolezza di aver lavorato bene.

Anche noi alla fine andiamo via.
Il buio avvolge il bosco, ormai silenzioso. Lasciamo tra le piante e le foglie sparse a terra l’eco lontano delle risate e delle parole degli arcieri e i passi degli animali notturni.
La domenica novembrina è finita.

Domani saremo ancora qui, nel nostro bosco, per una nuova avventura.

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